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Grido

 

 

 


Grido
a cura H.Edda Cacchioni

Counselor Editor Scrittrice
Artista.Atleta

 

 

'Alcuni pazienti hanno bisogno di gridare, ma sono inibiti dalla paura di essere sentiti dagli altri.' A. Lowen

Gridare è un modo terapeutico per esternare le tensioni seppur tuttavia per evitare atteggiamenti da stadio scaturiti da uno stato euforico è conveniente affermare la propira tensione. Molte persone sono lente nei modi, una strategia per ingannare se stessi e gli altri e far credere di esser calmi in realtà queste persone solitamente hanno difficoltà a gridare a riconoscere ad alta voce il proprio dolore. Parlare rientra nei bisogni dell'essere umano, quando si parla si possono raggiungere alti livelli di tensione cosicchè l'organismo per difendersi reagisce con l'urlo. Molto spesso per poter esprimere il proprio pensiero esporre le proprie idee le persone si trovano a dover alzare la voce per essere ascoltati perdendo la centralità dell' obiettivo iniziali: parlare, dialogare per proporre quel che si ha da dire. Si urla non si parla più, le tensioni dei partecipanti acuiscono sfociando in furiose discussioni con attacchi verbali e fisici. La rabbia è tra i dialoganti. La scienza, la filosofia elabora molteplici percorsi per insegnare a incanalare la rabbia e lo stress. Secondo A. Lowen il grido pieno ben inserito sull'onda che sia in direzione alta o bassa è sempre liberatorio. Da puntualizzare che l'aspetto dell'onda che spinge verso il basso è sessuale, il suo alto raggiungimento può dare spazio ad un orgasmo. Il grido libero e pieno ha capacità di potenza orgastica. In questa proprosizione lowaniana si cela la presenza del pensiero dell'orgone di Reich ........ Gridare La capacità orgastica del grido va appresa e tenuta in considerazione come incentivo per quelle personalità dalla sessualità spiccata per mancanza di regole interiori che fanno dell'essere umano una persona e non un animale oppure come gioco a sondo erotico in una giornata di sole. Un grido non è uno strillo il quale lascia sempre un graffio in gola con un conseguente ricurvamento del corpo in avanti; per gridar bene bisogna essere bambini, gridare è lasciarsi andare lasciar fruire l'energia provocando una forte scarica emotiva che può portare ad una sensazione gradevole di purezza. Molti medici psicologi, psichiatri, adottano terapie incentrate sul 'grido' iniziando la terapia con far parlare i pazienti incentrare le problematiche della propria vita e dar sfogo alle emozioni soprattutto quella della rabbia. Si offrono al paziente determinati esercizi per sciogliere la rabbia spesso causa di omicidi evitabili. Le frasi communi che vanno gridate in ambiti terapeutici sono: - mi fai impazzire - lasciami stare - voglio essere libera/o

Il resto del trattamento viene incentrato sulla paura d'impazzire in alcune terapie.

Gridare per la rabbia La rabbia è un emozione che possono provare tutti gli individui, si distingue in rabbia con azione difensiva e rabbia distruttrice. La rabbia difensiva è legata a momenti in cui la persona si sente soprafatta e ne contesta l'atto arrabbiandosi. La rabbia distruttrice è relativa all'odio, all'irrazionalità, dall'orgoglio negativo da cui si sviluppa l'azione violenta. La rabbia se ben gestita può portare a conclusioni concrete e costruttive. A tal proposito esistono percorsi mirati. Si gridi si urli come sistema liberatorio, ci si educhi a farlo scegliendo una guida oppure uno specialista nel settore, un supporto per camminare in armonia sotto il cielo di tutti.

Cantare gridando è un modo per liberarci dalle tensioni dalla rabbia ergo si canti tutti grandi e piccoli. Si cancelli il sessismo, il servilismo, il maschilismo, l'omofobia, la xenofobia dalle nostre società e restino le differenze come momento di relazione tra individui. Non tolleranza generatrice di violenza se mal percepita ma Solidarietà, Conoscenza come concretizzazione di civiltà avanzate.

 

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