9 Febbraio 2016
Mobbing sul lavoro in gocce
H.Edda Cacchioni
Editor Traduttrice Scrittrice
Counselor
In un azienda con mancato controllo si possono attuare dei veri e propri soprusi sulla persona considerata “diverso”, sfociando in vere aggressioni tra colleghi, tra datori di lavoro e dipendenti. Questa tipologia comportamentale si chiama Mobbing. To mob significa assalire, aggredire ed è un termine inglese preso in prestito dalla scienza che studia il comportamento animale di alcune specie. L’animale da bandire viene accerchiato, attaccato fino a quando non si sia definitivamente allontanato.
Gli attori del mobbing sono 3: 1) mobber la parte attiva: l’aggressore 2) complici: le persone che si comportano da spettatori e disseminatori di maldicenze contro il mobilizzato 3) mobilizzato
Il fondatore di questo filone di ricerca in psicologia del lavoro è Leymann che considera il mobbing un fenomeno in movimento e progressivo. Un danno con conseguenze per la salute da evidenziare nella sfera psico-fisica come ansia, depressione, insonnia, problemi psicosomatici anche perché il lavoratore si sente responsabile di quanto gli sta accadendo, incapace di difendersi. Un danno anche per l’azienda che deve risarcire il mobilizzato. In Italia ci sono 4,2% casi di mobbing spesso adottato quando non è possibile il licenziamento.
In Internet si possono trovare diversi siti che tentano di spiegare il mobbing e come riconoscerlo, tra l’altro esistono dei siti specifici sulla tutela del lavoratore che consigliano dove presentarsi per richiedere delle informazioni aggiornate e individualizzate.