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Un uomo: Francesco Petrarca


Nato ad Arezzo nel 1304 da Eletta Canigiani e ser Petracco notaio, guelfo di parte bianca, esiliato a Firenze. Dopo vari trasferimenti la famiglia Petrarca si ferma a Carpentras, in Provenza, qui Freancesco compie i primi studi di grammatica e retorica con il maestro Convenevolo da Prato.  A Bologna prosegue, indirizzato dal padre gli studi giuridici. Allaccia diverse amicizie tra cui quella con Giacomo da Colonna . Nel contempo matura la sua vocazione letteraria. Nel 1326 muore il padre e Francesco torna ad Avignone.
Ad Avignone il 6 aprile 1327 incontra per la prima volta nella chiesa di Santa Chiara, Laura, la donna da lui cantata  (moglie di Ugo De Sade).
Prende gli ordini minori, un primo passo verso il sacerdozio e la carriera ecclesistica. Nel 1330 diventa cappellano dei Colonna.
Intorno al 1333 con il suo amico Giacomo da Colonna vicario di Lombez inizia a viaggiare per l’Europa: Lione, Parigi, Germania.
L’anno della sua crisi risale nel 1337 e si ritira in una operosa solitudine scrivendo testi di tono classico: Africa, Sugli uomini illustri.
Tra il 1337  e il 1343 nascono i suoi figli. Si curò della loro educazione.
Con Africa crebbe la sua fama letteraria e nel 1340 viene  consacrato Poeta in Campidoglio l’8 aprile 1341.
Dopo una nuova crisi spirituale parte per Napoli, Parma e Verona, in questo periodo scrive Libri di cose da ricordare
Ritorna a Valchiusa e scrive Sulla vita solitaria, Sulla quiete della vita consacrata e inizia Il mio segreto un dialogo immaginario con Sant’Agostino.
nel frattempo Cola di Rienzo tenta di far rinascere la REPUBBLICA ROMANA, Petrarca cerca di raggiungerlo a Roma ma interrompe il viaggio in quanto il tributo era stato esiliato dai nobili di Roma, si ferma a Parma e conosce i Visconti.
Laura muore di peste  nel 1348, sconvolto Petrarca riparte per Padova, Verona, Parma, Mantova.
Nel viaggio verso Roma conosce Boccaccio.
Rompe intorno al 1351 i rapporti con i Colonna, disgustato dalla curia torna in Italia.
Il soggiorno milanese è ricco di un intensa attività letteraria.
Nel 1370 il signore di Padova Francesco da Carrara gli donà un terreno ad Arquà, sui colli Euganei.
Qui si occupa delle sue opere. Muore nel 1374

CANZONIERE: raccolta 366 liriche. 317 sonetti, canzoni, ballate, madrigali per la maggior parte dedicati a Laura.
Diviso in due sezioni a) in vita di madonna Laura.
b) morte di madonna Laura.
Modello ideale di perfezione stilistica, da studiare e da imitare.

 

Petrarca era un intellettuale ideale, dedito agli studi e al conseguimento della perfezione morale.
I suoi allievi hanno dato vita al Petrarchismo

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Edda Cacchioni
www.eddacacchioni.it
Mantova 1 maggio 2011 ore 15,13

 

 

 

 

 

 

 

 

Un uomo: Francesco Petrarca
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