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François-René Chateaubriand (1768-1849)

 

 

 

 

 

 

 

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François-René  Chateaubriand (1768-1849) è considerato il precursore del romanticismo, fu crittore e uomo politico.

Nato in una famiglia aristorcratica ma rovinata finanziariamente, lo scrittore tuttavia a vissuto un’infanzia a modo e ricco di affettività.
Studiò in un colleggio e si arruolò come capitano. Intorno ai vent’anni  a Parigi debutta come scrittore.
Nel periodo della rivoluzione francese parte con la famiglia per l’America  rientrando in Francia con l’arresto di Luois XVI nel contempo si arruola ma ferito gravemente rientra e riparte, però questa volta per l’Inghilterra.

Intorno al 1800 scrive Le gènie du christianisme  applaudito  da Napoleone che in quel periodo appoggia la religione e quindi Chateaubriand è nominato segretario dell’ambasciata a Roma; in breve tempo chiede le dimissioni  e parte per l’oriente. Ristabilitosi a Parigi si dedica esclusivamente alla vita letteraria e alla politica in qualità di Ministro e Ambasciatore.

Nel 1830 si ritira dagli affari e va a vivere in compagnia della moglie Celeste.

 

Le génie du christianisme
Questa opera è consacrata all’apologia del cristianesimo e tenta di mettere in luce  la bellezza e la verità dello stesso.
Nella prima parte è descritta una riflessione sull’esistenza di Dio, l’immortalità dell’anima, gli studi biblici e i dogmi ecclesiastici.
Nella seconda parte dell’opera si occupa del confronto tra arte e quanto la chiesa abbia potuto influenzarne il pensiero ispirando tutti i grandi artisti del tempo come pure i filosofi.
Nell’opera è contenuto un romanzo: René. Inoltre si  mette in evidenza il ruolo umanitario della Chiesa nei confronti delle conseguenze  della caduta dell’Impero Romano. 

 

Un autore e un opera da conoscere per chi non l'avesse già fatto!

 

 

Edda Cacchioni
www.eddacacchioni

 

 

                                         cattelan dito medio

 

      


Forêt silencieuse, aimable solitude,
Que j’aime à parcourir votre ombrage ignoré !
Dans vos sombres détours, en rêvant égaré,
J’éprouve un sentiment libre d’inquiétude !
Prestiges de mon cœur ! je crois voir s’exhaler
Des arbres, des gazons une douce tristesse :
Cette onde que j’entends murmure avec mollesse,
Et dans le fond des bois semble encor m’appeler.
Oh ! que ne puis-je, heureux, passer ma vie entière
Ici, loin des humains !… Au bruit de ces ruisseaux,
Sur un tapis de fleurs, sur l’herbe printanière,
Qu’ignoré je sommeille à l’ombre des ormeaux !
Tout parle, tout me plaît sous ces voûtes tranquilles ;
Ces genêts, ornements d’un sauvage réduit,
Ce chèvrefeuille atteint d’un vent léger qui fuit,
Balancent tour à tour leurs guirlandes mobiles.
Forêts, dans vos abris gardez mes vœux offerts !
A quel amant jamais serez-vous aussi chères ?
D’autres vous rediront des amours étrangères ;
Moi de vos charmes seuls j’entretiens les déserts.

François-René de Chateaubriand, Tableaux de nature

 

 

 

                                   STUDIO EC


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