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Sunto della Relazione: Il volontariato come stile di vita

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il volontario come stile di vita.

a cura Hedda Edda Cacchioni
Counselor - Editor - Scrittrice
Artista Atleta

 

 


 

Ogni persona nel corso degli anni ha acquisito uno stile di vita, talvolta lo si è creato, cercato, altre volte l'esperienze di vita si aggrappano all' anima, sulla carne e non permettono di scegliere e a tal proposito ritengo importante fermarsi a riflette sulla propria storia, vedendola da diversi punti di vista, ammirarla, condannarla e chiedersi cos'è che fà arricchire interiormente, qual'è la bellezza incatevole che scongela l'iceberg e fa scorrere il sangue veloce, impetuoso. Cos'è che potrebbe far aprire gli occhi e donarci la maestosità del vivere? Per alcuni può essere una serata in discoteca per altri andare al mare, un libro, i nipoti, i figli, un abito nuovo ma per chi conosce l'Altro sa che la prospettiva nel disegno indica il punto reale, quel punto è il Volontariato inserito nei contesti più svariati.
Scegliendo il volontariato si volge lo sguardo al mondo dei più deboli in quanto disabili, anziani, persone sole con un forte senso di disagio socio-economico, ai bimbi.
Con AVO acronimo di Associazione Volontari Ospedalieri il volontario si pone a servizio dell'Altro offrendo solidarietà sociale, civile e culturale. I volontari sono qualificati e s'incontrano in sedi ben organizzate.
La sede di Ladispoli è aperta dal 1988 il 13 ottobre 2018 festeggia i suoi trent'anni di servizio. Iscritta all'Albo regionale del Volontariato dei Servizi Sociali e Sanità presenta Corsi di formazione gratuita per la Preparazione Volontari.
L'ultimo corso di Formazione per Volontari Ospedalieri si è tenuto a maggio 2018 ed è stato coadiuvato  dalla Presidente AVO sede di Ladispoli Annarita Pirisi inoltre hanno collaborato persone di concentrata personalità ad opera di volontariato sviluppando il corso ad alto livello di preparazione.
La dottoressa Irene Parascosso e la psicologa Paola Salerno hanno spiegato i vari punti su cui si concentra il volontariato con l'anziano fragile per poterlo assistere sia in ospedale sia a domicilio. L'assitenza richiede impegno e sensibilità in quanto la persona da assistere è anziana con disabilità ad ampio spettro.
Hanno spiegato che il volontariato è un attività di aiuto e di sostegno, e può essere sia privato sia associazionistico, la risposta di aiuto avviene senza scopo di lucro ma semplicemente per azioni umanitarie altruistiche.
Il volontario crea una relazione con l'anziano permettendogli di condividere i propri pensieri passati e presenti. Proseguendo la lezione le signore hanno puntualizzato l'importanza dell'ascolto empatico con la quale l'anziano si sente compreso.
La comunicazione verbale accompagnata da quella gestuale deve avere toni
cordiali e amorevoli.
Il giorno 10 maggio è intervenuto il Geriatra Sergio Salvati insegnando la complessità della struttura RSA (residenza sanitaria assistenziale) luogo importante  per le persone anziane con difficoltà cognitive e fisiche, una scelta razionale appropriata presa spesso dai parenti. La struttura RSA di Ladispoli è il San Luigi Gonzaga, molti volontari AVO operano nel  centro, gli ospiti anziani hanno problemi cognitivi, non sono autosufficienti, hanno avuto ictus, hanno malattie degenerative.
Il geriatra informa sul fatto che le RSA non sono degli ospedali tuttavia sono inseriti nell'ampio contesto medico. Il supporto dei volontari in questi centri evita di creare un legame di dipendenza tra personale e ospiti. Donare gioia, allegria, ascolto, un abbraccio, induce all'idea di far capire all'anziano che i volontari sono persone che capiscono la loro esperienza e che i volontari sono li per loro, significativo è astenere categoricamente il compatimento. Il signor S. Salvati fa riflettere il futuro volontario su quanto riceve da una stretta di mano.
La lezione prosegue con la simpatia della Terapista Occupazionale RSA Valentina Vichi la quale spiega di  come è strutturata la terapia occupazionale nella RSA Luigi Gonzaga presentando l'ambiente in modo intelligente e professionale.
Dopodichè l'assistente sociale  Silvia Floridi direttrice COOP Sociale Cassiavass parla della legge quadro 328 del 2001 che stabilisce gli interventi di sostegno domiciliare per le persone anziane e malati terminali. Rimarca l'importanza del servizio di Assistenza Domiciliare, le prestazioni base e socio assistenzali, mentre il volontario può rendersi utile aiutando la famiglia nell'organizzazione quotidiana e dare all'anziano un equilibrio affettivo. Offre un piccolo vademecum comportamentale del volontario. Il volontario come rottura per l'isolamento dell'anziano e facilitatore dell'equipe medica.
Il turno della psicologa Concetta Iapelllo il 12 maggio insegna ai  tirocinanti del corso  l'importanza della comunicazione, l'ascolto fatto con senso è accompagnato dagli occhi e dalla postura. L'attenzione che va data col cuore.
Il 17 maggio entra in aula il medico di famiglia Gianpaolo Garufi, egli ringrazia l'AVO dando risalto all'importa del volontariato soprattutto in quei luoghi lontani dai comuni di appartenenza.
Mara Caporale assistente sociale ci informa degli interventi concomitanti tra volontari e servizi sociali.
Il 19 maggio Cecilia Turbitosi alleggerisce i toni del corso con la modalità argomentativa e partecipativa spiega il significato del nostro intervento, l'importanza dell'Altro e della relazione empatica, suggerisce di trovare una propria dimensione di volontariato.
Il 24 maggio non può mancare in un Corso per futuri volontari il coinvolgimento di un parroco Don Michele Joser che argomenta il volontariato con concetti religiosi come la carità e la sofferenza. Mentre dona risalto al pensiero rivolto a Gesù, soffermandosi nella spiegazione dei caratteri della carità perché devono avere in serbo umiltà, gentilezza, semplicità.
Lo stesso giorno la lezione prosegue con Emanuela Vicentini Presidente Associazione ''Piccolo Fiore'', comunica la collaborazione con l'AVO di Ladispoli. L'associazione ''Piccolo Fiore'' si occupa dell'integrazione dei bimbi diversamente abili con i normodotati dando rilevanza all'impronta comunitaria.
Presente anche Rosaria Russi ex Assessore alle Politiche Sociali. La signora riporta l'attenzione alla storia del volontariato e ha fatto conoscere la presenza sul territorio del ''Nido dei Nonni'' comunità in cui opera anche l'AVO. Dona una visione di come dovrebbe essere il volontario, cioè una persona ricca di pazienza e amore che si pone al servizio dell'Altro.
Gli interventi sono stati tutti scritti e fotocopiati, inoltre durante il corso si è avuta la lettura di diversi brani attinenti alla formazione del volontario.
I partecipanti al Corso hanno chiuso l'esperienza formativa con un buffet e il ritiro del certificato di frequenza.
Un corso in cui non solo vengono insegnati i concetti base ma soprattutto viene spiegata l'importanza dell'amore per l'Altro cosicchè come un riflesso si fanno propri i valori, la filosofia, il fare dell'associazione Avo in cui i volontari sono persone che donano il proprio tempo, la loro gioia, dedicandosi all'ascolto del malato alleviandone la sofferenza.
Il professore Longhini insignito medico creò l'associazione di volontariato AVO per il desiderio di rendere possibile attraverso la reciprocità l'abbattimento delle diversità, avere dei cittadini presenti nel sociale in direzione del Bene comune quindi una società migliore.
Non solo dare un bicchiere di acqua a chi aveva sete come Gesù insegnava ma cambiare il mondo.



 

 


In tal senso anche Papa Francesco condivide la filosofia del volontariato la quale tutto muove per beneficienza con cuore e letizia e per questo ringrazia chi fa opera di volontariato individuale e associazionistico perchè queste persone regalano loro stessi con atti di misericordia, muovendosi come artigiani  tra anime con richiesta di aiuto promuovendo la legge di Cristo: alleggerire i pesi perchè condivisi. Papa Francesco invita i volontari a continuare nella solidarietà a stare vicino a chi ne ha bisogno portando gioia e consolazione tuttavia continua dicendo di mantenere l'opera sulle orme di Cristo. Con amore prendersi cura dell'Altro edificando la propria comunità nella comunione fraterna.

 



In tal senso dal Vangelo secondo Matteo 25,31-46 se ne può ricavare un interessante tessuto embrionale per dar vita all'amore unificatore e cosmico.
L'amore porta con se uno stato di benessere anche la Bibbia ne  parla in diversi versetti sia nel Vecchio Testamento sia nel Vangelo.
Ogni civiltà dacchè è nato il mondo ha conosciuto il suo stato di benessere, inteso in tante forme. Nel tempo non è variata l'incidenza dell'ambiente sull'individuo come essere umano interagente. Benessere non vuol dire assenza di malattia  piuttosto va inteso come sobrietà dell'individuo nel suo processo psicofisico e sociale e da come l'individuo ne trae vantaggio. La salute, richiede responsabilità, senso civico  individuale e collettivo per questo non è poco tenere la mano a chi è malato, è un atto umano coscienziale  ricco di coraggio.
Quante volte sentiamo dire ''ma quello/a non ha coscienza, perchè si comporta così? Sappiamo tutti che lo stato attivo delle emozioni porta chiaramente un netto miglioramento psicofisico laddove è possibile.
Avere coscienza significa che in quel momento l'essere umano ha capacità di ''consapevolezza''.
Dal latino: essere consapevole, conoscere.
Conoscere l'AVO può indurre ad avere maggiore coscienza della propria realtà. La creazione dell'associazione AVO risale al 1975 per opera del dottor Erminio Longhini scaturita da una delle sue tante  esperienze professionali. Nel 1967 operava nell'ospedale Niguarda di Milano come Primario di Medicina interna in questo periodo notò una paziente che faticosamente chiedeva un bicchiere di acqua ed il serviente non le dava ascolto ritenendo il gesto di versare dell'acqua in un bicchiere non una sua competenza. 
Il medico per diverso tempo si domandò a chi toccasse portare un bicchiere di acqua e stringere la mano al malato.
In quegli anni il medico frequentava alcuni amici chiamati  Associazione Fondatori Corpo Volontari. Cosicchè ebbe la risposta: il bicchiere di acqua andava portato dai volontari e fondò L'AVO a Milano.
Nel 1976 il primo corso di formazione per i futuri volontari dell'AVO.
Nel 1977 nasce NOI INSIEME primo numero del bollettino esperienziale dell'AVO. Mentre il volontariato cresceva anche l'Avo iniziava ad avere i suoi riconoscimenti nel 1978 la legge n.833 stabiliva la possibilità di operare nelle strutture pubbliche sanitarie anche col volontariato.
Migliorando col tempo l'AVO necessitò di una federazione tra le Associazioni di Volontariato Ospedaliero, la prima Federavo fu aperta nel 1980 e il professor Erminio Longhini fu il primo Presidente.
L'importanza cresceva e così si optò per un Convegno Nazionale con tema: Riforma Sanitaria Nazionale, un incontro con tutte le sedi AVO in via di sviluppo. Per l'appuntamento annuale stabilirono una giornata del volontario.
Conosciuta in tutto il mondo nel 1990 va in udienza con il Santo Padre Giovanni Paolo II i volontari erano circa settemila e furono presentati al Papa dal monsignor Antonio Riboldi.
Ma il volontariato non si ferma davanti al Papa è anche riconosciuto dallo Stato con la legge 266 del 1991 in cui considera il volontariato una forza integrante per la crescita sociale.
Oggigiorno l'AVO è presente nella Sanità per dare il suo contributo come volontari cittadini di un mondo migliore.
Il volontariato è sorto intorno al medioevo sviluppandosi attraverso congregazioni religiose. Ciò che resta degli inizi è la gratuità e il senso civico innato del buon cittadino!
Un senso civico non schematizzato ma dettato dall'amore per il prossimo, per l'altro. Nell'era attuale l'amore è il nuovo modello scientifico, l'amore modifica il senso di solitudine e inevitabilmente attua un cambio ormonale, le persone s'irradiano di luce propria quando si sentono amate e riconosciute. Il malato prende sicurezza e splendore, la gioia del volontario mentre stringe la mano alla persona in stato di difficoltà si riflette e avviene la magia dell'arricchimento del 'io sono te, tu sei me'.


 

 


La mia esperienza di volontaria Avo. (H.E.C)
Un arricchimento di energie che si trasmuta in spazi dell'universo che tutto ricorda, ricomponendosi poi in toni armonici da poter essere cantati amorevolmente con l'Altro.
Sono volontaria non solo quando entro nelle strutture ma anche e soprattutto ventiquattro ore al giorno, nella mia famiglia in primis nella strada dove abito, quando vado a comprare il pane, con gli amici e con i miei nemici, quando viaggio e quando svolgo la mia professione che amo.
Io volontaria individuale lo sono da tanto tuttavia ho voluto inserirmi in un contesto associazionistico per questo ho scelto AVO per la sua filosofia e per la natura della sua creazione, per come la sede di Ladispoli svolge il suo esercizio nei centri. Un piacere per me dar loro la mia esperienza e riceverne altrettanta. La partecipazione al corso, gli appuntamenti in sede per lo sviluppo creativo, gli operatori dei centri e le meravigliose persone di cui ci occupiamo ridondano la mia felicità.
Amo la vita perchè trovo nell'amore la prima forma di riconoscimento di me nell'Altro e viceversa. L'amore cura e talvolta guarisce perchè gli stati vibrazionali cantano all'unisono con l'universo. Immersa nel flusso vitale che mi nobilita rido e sono felice.

 

 

 

 

 

 

Fonte
. wikipedia
. relazioni redazionali inserite nel 39mo Corso
. sito Avo
. esperienza personale

 

 

 

 

lettura suggerita, uno spaccato di storia presente già passato. I passi della scienza e del diritto per l'essere umano che Cresce

 

 

 

 

 

 



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''Scegliere consapevolmente e' una forma di liberta', offre supporto alla motivazione. L' evolversi della coscienza'' (E.C.)

Edda Cacchioni

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